Cappella e area archeologica

IL CONNUBBIO TRA PASSATO E FUTURO

Durante l’assistenza archeologica ai lavori di scavo per la realizzazione del nuovo Campus A, sono state individuate nei pressi della Cappella di San Bernardo alcune evidenze di interesse archeologico. A nord dell’edificio religioso sono state rinvenute due tombe ad incinerazione indiretta mentre a ovest della medesima, un grande basamento quadrangolare in ciottoli e malta riferibile con tutta probabilità ad un monumento funerario, facenti parte di un’area cimiteriale di epoca romana.

Il saggio eseguito all’interno dell’edificio religioso, in occasione del rifacimento della pavimentazione, ha inoltre permesso di ipotizzare la presenza di due fasi costruttive: una prima fase, in cui la struttura si presentava come una piccola chiesa campestre, databile tra XV e XVI secolo ed una seconda fase, da ascriversi al XVII secolo in cui l’edificio venne ampliato verso sud, raddoppiandone le dimensioni (il porticato antistante venne aggiunto successivamente nel XIX secolo).

Gli oggetti di corredo rinvenuti all’interno delle due sepolture fanno ipotizzare una datazione al I sec. d.C.


A sud-est della chiesa inoltre sono state individuate due diverse sistemazioni viarie rustiche di accesso alla chiesa databili tra tardo Medioevo ed età moderna. 


La cappella campestre è dedicata a San Bernardo da Mentone, Arcidiacono di Aosta vissuto fra il 1020 e 1081 fra Savoia e Piemonte. Egli costruì il famoso Monastero sul Colle del Gran San Bernardo recante il suo nome, dedicato all'ospitalità dei pellegrini e dove è stata selezionata la razza canina omonima. Per questo motivo l'attributo iconografico è il cane. La memoria liturgica lo festeggia il 15 giugno.

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